Nell’ambito formativo ed educativo, il gioco e le arti, nella fattispecie la Danzamovimentoterapia ed il Teatro dell’Oppresso possono essere strumenti efficaci di indagine della realta’ personale e sociale e della sua trasformazione.
Sono stati realizzati vari progetti formativi e se ne possono richiedere di nuovi rivolti ad operatori e operatrici del sistema di accoglienza, educatori ed educatrici, insegnanti, counsellor, psicologi e psicologhe, operatori e operatrici sociali, artisti e artiste impegnate nel sociale.
L’arte viene spesso utilizzata come elemento per il miglioramento delle relazioni tra i gruppi in conflitto di Identità proposta all’interno delle collettività per ricostruire o riconfigurare le relazioni tra parti in conflitto.
La Danzamovimento Terapia come anche la DanzaMovimento Rel-Cre©, come danza del sociale, affonda nell’etica antropologica avendo come riferimento «la costruzione sociale della persona, la dinamica delle relazioni interpersonali e le comprensioni intersoggettive, la struttura delle comunità e delle forme sociali di piccola scala» (Tambiah S.J.).
Tali modalità di intervento con le popolazioni migranti, rifugiati o vittime di tortura, già utilizzate in contesti educativi con il progetto Anime Migranti a Roma, si propongono come strumento che incarni il conflitto, il malessere, lo stress individuale e collettivo di comunità minacciate di estinzione dalla massificazione delle culture dei media e dai mezzi di comunicazione, educare ad uno spirito collaborativo e del riconoscimento e del rispetto dell’altro al fine del benessere dell’individuo nella collettività attraverso l’individuazione di pratiche comunicative creative-relazionali ed espressive che passino per il corpo, la danza, e che si rivolgano al riconoscimento e al rispetto di ogni persona.
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dott. Fernando Battista
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